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Geek Pride Day

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🇮🇹 Il 25 maggio si celebra il Geek Pride Day, la giornata internazionale dell’orgoglio geek, ovvero l’entusiasmo e il valore culturale di quella sottocultura (per certi versi ormai mainstream) fatta di passioni smodate per tecnologia, gadget, informatica, videogiochi, internet, ma anche fumetti, fantascienza, serie tv e cultura pop in generale, ricorrenza nata dal basso per affermare l’orgoglio di identificarsi come geek. Il Geek Pride Day, come lo conosciamo oggi, nasce a metà degli anni 2000. Anche se dalla fine dei ’90 c’erano state diverse iniziative sporadiche che portavano questo nome oppure ne preludevano la formula (sembra infatti che a cavallo dello scorso millennio, tra il 1998 e il 2000, in un bar di Albany, nello stato di New York, si organizzassero già degli eventi per festeggiare l’orgoglio geek), si è soliti indicare l’inizio di questa tradizione al 25 maggio 2006, quando il blogger spagnolo Germán Martínez (conosciuto come Señor Buebo) indisse sul suo portale la prima giornata dell’orgoglio geek, il Día del orgullo friki, trovando grande successo grazie al passaparola online. Inizialmente, l’iniziativa doveva servire a portare l’attenzione su questo tipo di consumatori, spingendo e-commerce e aziende a sconti e offerte speciali, ma si tramutò presto in una serie di manifestazioni variegate: la prima si svolse proprio quell’anno quando 300 persone riprodussero dal vivo il gioco di Pac-Man in una piazza di Madrid. Secondo quello che scrisse El Pais all’epoca, quel primo Geek Pride Day, el día del orgullo friki, convocato via internet a Plaza del Callao (Madrid) non ebbe, purtroppo, molti partecipanti, avrebbe attirato infatti “più giornalisti che celebranti” ma evidentemente è bastato a renderlo di anno in anno sempre più globale. Due anni dopo, questa ricorrenza sbarcherà negli Stati Uniti e da lì in tutto il Mondo. Senza cadere in facili stereotipi, si può tracciare un filo rosso che collega i geek di ogni epoca, da quelli ante litteram come Leonardo da Vinci e Ada Lovelace a quelli più recenti come Bill Gates, Steve Jobs e Rosie Cross. E in questo giorno, appunto, si vuole valorizzare i loro interessi e i tanti motivi per cui queste persone sono affascinanti e molto attive nella società. Ma che cos’è un geek? Rispondere alla domanda è un vero campo minato, e richiederebbe di affrontare l’annosa diatriba sulla demarcazione nerd/geek (risolta da xkcd* con la solita genialità) o discutere la gerarchia al suo interno. Quello che si può dire con sicurezza è che il/la geek vanta una profonda (e molto appassionata) conoscenza su argomenti che un profano classificherebbe erroneamente tra gli hobby. Tra quelli tradizionalmente associati allo stereotipo, diventato sottocultura: fumetti, fantascienza, informatica, fantasy, videogiochi e giochi di ruolo. Per questo motivo anche alla cultura geek sono associate moltissime leggende metropolitane. Alcune sono state create da chi non capiva e temeva certe passioni giovanili, altre invece sono nate dentro la comunità e fanno parte del suo folklore. Il termine originariamente veniva utilizzato per descrivere persone eccentriche, con particolari passioni e hobby. Molto spesso il termine si usa come sinonimo di nerd, ma il concetto è sempre quello: la passione smodata per qualcosa fuori dal comune. Può essere la tecnologia, i fumetti, la fantascienza, i videogiochi o i libri fantasy. Il tutto coltivato con profonda devozione. Il geek viene ritenuto eccessivamente intellettuale, noioso e fuori moda. Non si interessa di argomenti comuni, ma solo di quello che gli importa veramente. Così, chissà quanti persone nel mondo, sono additate come nerd/geek o sfigati solo perché trovano il modo – e a volte il coraggio – di continuare a seguire le proprie aspirazioni. Geek vs nerd: la definizione con cui siamo cresciuti è che un geek sia qualcuno insolitamente interessato a qualcosa (quindi potresti avere geek del computer, geek del baseball, geek del teatro, ecc.) e nerd siano (spesso imbarazzanti) fanatici della scienza, della matematica o del computer. Ma le definizioni variano. Le parole "geek" e "nerd" sono entrambe comunemente usate per descrivere persone disprezzate perché troppo intelligenti e non abbastanza socialmente convenzionali. La distinzione tra i due varia, ma comunemente implica differenze nella gamma di interessi, profondità di interessi, scelta di hobby, capacità sociali, se pratichi sport e così via. Ma perché il 25 maggio? Una serie di coincidenze ha spinto alla scelta di tale data: in questo giorno del 1977 uscì nelle sale americane il primissimo "Star Wars", ma il 25 maggio è anche il Towel Day in onore del celebratissimo Douglas Adams, autore della "Guida galattica per autostoppisti", morto proprio in questo giorno del 2001, dando origine alla tradizione dei suoi fan che vanno in giro portando appresso un asciugamano; i fan della saga "Discworld" di Terry Pratchett, invece, celebrano il Glorious 25th of May. Nel 1983, sempre il 25 maggio, uscì il terzo capitolo dell’epopea, firmata George Lucas, “Il ritorno dello Jedi”. Nel 1979 sempre nei cinema debutta il primo film di Alien, capostipite di un’altra fortunata saga fantascientifica. Non è quindi un caso che per essere orgogliosi delle loro passioni, i geek abbiano scelto proprio il 25 maggio. Insomma, nessuna data poteva essere più simbolica, e più connotata in senso geek, di questa. ❓❔⁉️‼️ Curiosità Fonte: https://www.wired.it/amp/245977/play/cultura/2019/05/25/geek-pride-day-leggende-metropolitane/ • Al Geek Pride Day segue il 26 maggio il Dracula Day, ma nel 1954 tutti questi creativi omaggi all’immaginazione non esistevano. Quando a Glasgow decine di ragazzi si misero a dare la caccia a un vampiro dai denti d’acciaio, i giornali trovarono rapidamente un colpevole nei fumetti. Un albo del 1953 di Dark Mysteries aveva una vampira per protagonista, e avrebbe indotto i ragazzi di Glasgow in una specie di sogno a occhi aperti, spingendoli a compiere azioni che altrimenti non avrebbero commesso. Accuse simili a quelle che sarebbero poi state riservate ai videogiochi, e altrettanto risibili vista la tradizione preesistente di simili giochi di ruolo dal vivo. Ma l’eco di quell’episodio arrivò anche in Italia e contribuì a un vero e proprio panico morale che inflisse gravi perdite all’industria del fumetto. • Un altro esempio di come essere giovani geek/nerd possa essere complicato è la storia montata negli anni ’80 contro Dungeons & dragons, uno dei più famosi giochi di ruolo al mondo. Proprio nel momento in cui cresceva negli Usa il panico satanico, il gioco era diventato molto popolare. Quando nel 1979 un giocatore scomparve e poi si tolse la vita, i media diedero subito la colpa D&d, suggerendo che confondeva realtà e fantasia anche in maniera letale. Nel 1981 un altro ragazzo si suicidò, e la madre anti-occultista montò una campagna contro il gioco, convinta che c’entrasse anche il Satanismo. Durante gli anni ’80 D&d, ma anche i giocatori, subirono gli effetti di questo ennesimo panico morale. A causa di queste pressioni, la versione del gioco del 1989 era priva di riferimenti diavoli e demoni, sostituiti da altri nomi, e includeva altre modifiche per tentare di sfuggire alla gogna. D&d è ampiamente rappresentato nella serie Stranger things, chiaramente un’operazione nostalgia che mira al cuore di molti geek. Come già raccontato da Wired, il germe della serie è una leggenda metropolitana, quella del progetto Montauk, e Montauk doveva infatti essere il nome originale della serie. La leggenda parla di una base aerea militare abbandonata di Long Island dove si facevano strani esperimenti segreti, e a propria volta è collegata al mito dell’esperimento Filadelfia. Ma la leggenda (o teoria del complotto) del progetto Montauk non è nata spontaneamente, è stata costruita da due autori, Preston B. Nichols e Peter Moon, che si sono specializzati nel confezionare scadenti romanzi come se parlassero di cose reali. Nel videogioco di Stranger things si nota un cabinato con scritto Polybius. Anche in questo caso, per cogliere il riferimento essere un po’ geek aiuta: Polybius è il videogioco protagonista di una leggenda metropolitana ambientata negli anni ’80. La scheda di un gioco chiamato Polybius, diffuso nel 1981 in un paio di sale a Portland, appare nel 2000 sul sito dedicato ai cabinati coin-op. Apparentemente il gioco aveva strani effetti sui videogiocatori, e dei misteriosi men in black circolavano nelle sale annotandosi i punteggi. Si dice che lo avesse progettato la Cia o qualcuno di altrettanto losco. Controllo mentale e cose del genere, pare. Nonostante gli sforzi, nessuno è riuscito a trovare prove dell’esistenza di questo gioco, ma forse esiste un fondo di verità. A Portland nell’81 un ragazzo si sentì male giocando a Tempest, mentre l’Fbi stava sorvegliando le sale giochi indagando sul gioco d’azzardo clandestino. • Prima che la sua storia fosse data in pasto a tutti, persino a Voyager, quella di John Titor è stata una leggenda che ha appassionato i geek, se non altro perché è nata su internet nel 2000, quando a livello mondiale era connesso solo il 5% della popolazione. Per chi non lo conoscesse, John Titor è il nome di un presunto viaggiatore nel tempo che tra il 2000 e il 2001 si manifestò in diversi forum. Diceva di essere un soldato, di venire dal 2036 e che cercava un Ibm 5100. Sarebbe andato a prenderlo nel 1975, nel 2000 faceva solo tappa con la sua macchina del tempo. Tutti oggi sappiamo che è una bufala, e in particolare le profezie di Titor non si sono mai avverate, ma era talmente ben costruita che appassionò anche i più scettici. La persona dietro a Titor aveva evidentemente solide conoscenze scientifiche e tecnologiche, oltre che una profonda cultura fantascientifica, e in tutto il mondo i modem ronzavano per seguire quella storia da Ai confini della realtà. Alla fine i post di Titor cessarono, e cominciò la leggenda. Se vi state chiedendo chi fosse, gli indizi puntano ai fratelli Lawrence e John Rick Haber, che avrebbero in realtà fatto i primi esperimenti via fax nel 1998. John Rick Haber in particolare è un informatico, e questo spiega le conoscenze non comuni dimostrate da Titor, ma che doveva essere un geek già lo sapevamo. Chiamiamoli friki, nerd o geek… ma la realtà è che ognuno di noi coltiva delle passioni fuori dal comune di cui dovrebbe andare orgoglioso sempre. Quali sono le vostre passioni? __________ Note: *xkcd, a volte chiamato XKCD, è un webcomic creato nel 2005 dall'autore americano Randall Munroe. Lo slogan del fumetto lo descrive come "un webcomic di romanticismo, sarcasmo, matematica e linguaggio". Munroe afferma sul sito web del fumetto che il nome del fumetto non è un acronimo ma "solo una parola senza pronuncia fonetica". La definizione personale di Randall, di nerd vs geek, fornita come spiegazione del disegno, è: i geek sono persone appassionate in qualcosa in misura maggiore rispetto agli hobbisti occasionali, mentre i nerd sono persone orientate alla logica analitica, spesso con abilità sociali sottosviluppate. La vignetta di Randall sostiene che se ci tieni molto alla distinzione tra un nerd e un geek, allora molto probabilmente sei troppo coinvolto nel risultato per poter essere un nerd o un geek. Ma anche se uno che mantiene fortemente questa distinzione potrebbe essere un fanatico della linguistica che esprime semplicemente il proprio interesse generale per le parole / espressioni, date le controversie più pressanti che i fanatici della lingua devono affrontare, il forte interesse che si potrebbe avere per le parole "geek" e "nerd" è probabilmente dovuto al semplice fatto di essere un secchione nerd. #GeekPrideDay #25maggio #25may #CovetQuark


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